giovedì 28 ottobre 2010

Il Giorno Dopo la Pillola del Giorno Dopo


Come potrete certamente capire, la notte che passo dopo essere stata in ospedale con Alex, è una notte insonne. Alle 7 la sveglia suona, e io ho gli occhi completamente aperti e lucidi. Mi alzo dal letto a fatica e svogliata e come un robot, mi vesto, e vado al lavoro.
Rivedrò quel bastardo di Mark, quel pezzo di merda che mi ha fatto passare la notte più brutta della mia vita. Ero nervosissima, avevo una voglia di picchiarlo, di prenderlo a schiaffi di urlargli in faccia tutti gli insulti che conoscevo.
Quel pomeriggio sarebbe dovuto essere il primo pomeriggio di cassa integrazione per me, e il primo pomeriggio intero infrasettimanale di lavoro per Elena, ma proprio non ne ho voglia, proprio non me la sento, anzi quella mattina metto completamente in dubbio la continuazione della vita di Elena.
Lui entra insieme alla mia collega e al mio capo, e mi saluta a stento come il giorno prima.
Io non lo saluto per nulla, giro la testa verso il monitor del pc e continuo a lavorare.
Alle 13.00 sono già in casa, nel mio letto e finalmente riesco a chiudere occhio.
Vengo svegliata dal suono del cellulare poco dopo le 18.00, rincoglionita come solo io posso essere quando mi sveglio, frugo alla ricerca di quella maledetta suoneria che mi ha svegliata, nella borsa che ho buttato ai piedi del letto qualche ora prima. Rispondo.
Sono ancora addormentata, a voce parla in inglese, non capsico nulla cerco di concentrarmi e apro un po’ di più gli occhi. Ho risposto al cellulare di Elena senza essermene accorta e al telefono c’è Mark.
Mi dice che vuole vedermi dopo cena nel suo hotel, gli rispondo che non sono disponibile, lui insiste e dopo 5 minuti di tira e molla cedo.
Doccia velocissima, e altrettanto velocemente mi cambio, e mi faccio bella nonostante abbai deciso di andare all’appuntamento, solo per chiarire che per lui non sarò più Elena.
Esco velocemente di casa, prima che la casa si riempia di genitori e fratelli vari, e non appena sono abbastanza lontana da casa tanto da essere sicura di non poter più incrociare nessuno dei miei parenti stretti, mando un messaggio a mia madre dicendole che vado a cena con amici e poi a bere qualcosa e che quindi rientrerò tardi.
L’appuntamento con Mark è fissato per le 22.00, sono le 18.45 e penso a cosa posso fare per 3 ore.
Chiamo Alex, non so perché, come giustificazione mi dico che lo sto facendo per ringraziarlo per la notte prima.
Nel mezzo della telefonata gli chiedo se vuole bere un aperitivo, alle 19.30 ci vediamo in un bar in centro città. Mentre lo aspetto ricevo un paio di telefonate che chiedevano un appuntamento con Elena, che devo necessariamente e fortunatamente rifiutare (non avevo la minima voglia di lavorare). Quando lui arriva, metto la vibrazione al cellulare di Elena, ma non lo spengo chissà mai che Mark voglia anticipare o posticipare l’appuntamento chiarificatore.
Parliamo molto del più e del meno, ma lui con il suo solito tatto da vero gentil’uomo di altri tempi, non accenna minimamente alla serata precedente, non fa una sola domanda, sorride, ed è un sorriso sincero e felice, lo riconosco, il suo sguardo è lucente, brilla, si rabbuia solo verso le 21.30, quando gli dico che ho un appuntamento e che devo andare.
Ricordo di aver pensato che quel rattristarsi fosse dovuto al fatto che sperava di passare al serata con me.
Ci salutiamo, davanti alla mia macchina, tra bacini sulle guance, questa volta però i suoi baci non sono così affettuosi come la sera prima, c’è qualcosa che non va, ma non so cosa.
Alle 22.15 arrivo in hotel, entro e chiedo alla reception se Mark è in camera, provano a chiamarlo, ma non risponde nessuno, così mi accomodo su uno dei divanetti e comincio a sfogliare una rivista.
Dopo 20 minuti arriva uno dei dipendenti della reception, dicendomi che Mark mi aspetta in camera.
È rientrato e non l’ho visto, come ha fatto, ma lui mi ha vista, per farmi chiamare dal tizio deve per forza avermi vista, e allora perché non mi ha chiamata direttamente. Io non volevo salire nella sua camera, volevo parlargli ma senza salire in camera con lui. Questi sono i miei pensieri, mentre l’ascensore sale i 5 piani per arrivare in camera sua.
Davanti alla sua porta mi accorgo di essere nuovamente nervosa, ho le mani sudate e il cuore batte forte.
Busso.
Lui apre a petto nudo e pantaloni, senza parlare, mi da un bacio in bocca che io ricambio, mi prende per mano, e mi fa entrare. Chiude la porta e nuovamente mi bacia.
Dopo qualche secondo, mi stacco da lui respingendolo, e gli dico che ho necessità di parlargli e di chiarire un paio di cose.
Lui calmo e placido, si siede sulla poltrona mentre io rimango in piedi di fronte a lui, come una studentessa di fronte al prof che al interroga. Non emette una sola parola, e io li tesa, in silenzio, non so cos dire e da dove partire.
Incomincio a parlare, lui tace e mi ascolta, gli dico che per motivi personali e professionali, non voglio più che lui mi contatti come Elena, non voglio più fare sesso con lui, questo il sunto di ciò che gli ho detto in penso 5 minuti di monologo.
Alla fine, lui si alza, mi viene vicino, mi bacia come se non avessi mai detto nulla. Le sue grosse mani mi stringono il viso.
Mi spinge indietro e io cado sul letto, lui mi salta sopra e comincia a toccarmi il seno, le sue gambe sono larghe ai miei fianchi, non riesco a muovermi minimamente, si slaccia i pantaloni, tira fuori il suo membro già duro, e me lo mette davanti alle labbra a pochi cm, senza che mi dica nulla, alzo la testa e lo accolgo in bocca.
Esce dalla mia bocca, solo quando vuole scoparmi, si tira indietro un po’, alza la mia gonna, scosta il perizoma.
Da quando ho bussato alla sua porta, la sua bocca non ha ancora emesso un suono.
Mi penetra, da un paio di colpi, io chiudo gli occhi, ed ecco la sua voce: “Puttana guardami!” le sue prime parole, poi continua al sua penetrazione. Sono eccitata, sono molto eccitata, ma mi ricordo del profilattico, cosi gli chiedo per favore di non venire o di mettersi il profilattico che ho in borsa.
Lui mi zittisce con uno schiaffo, e poi comincia a parlare, e a insultarmi.
Mi gira e nuovamente mi sodomizza. Termina li,nel mio ano, dopo qualche minuto il suo andirivieni nel mio corpo.
Si toglie da me, mi fa girare, prendendomi le spalle mi fa alzare e mi fa accomodare sulla poltrona, dove prima era seduto lui.
Comincia a parlare calmo come sempre. Il discorso è lungo lunghissimo interminabile, e io mi sento nuovamente sotto esame.
Mi preannuncia che ogni mese sarà in azienda da me per 3 giorni, mi dice che è stato felice di vedermi su quel sito, che vuole assolutamente avermi come sua puttana italiana, che vuole che io sia la sua puttana bianca italiana (esattamente le sue parole). Ogni volta che verrà in Italia, me lo dirà anticipatamente usando la mail che io gli devo dare, e che io gli devo riservare una notte intera da cena al mattino.
Mi dice che lui è molto dominante, e che per lui il sesso è fatto in quel modo, non in altro non con dolcezze varie, anzi, che imparerò a compiacerlo anche in altri modi. La mia tariffa sarà fissa 250 euro per tutta la notte. Mi dice che non intende usare il profilattico, e che mi ha fatto un favore a non venire nella mia vagina, quindi, mi dice di pensarci in qualche modo io. Sottolinea il fatto però che io devo sempre usare il profilattico con i miei clienti (non c’era bisogno di dirlo!!!).
Quando finisce mi chiede se ho capito tutto, e io annuisco con la testa.
Non ho ancora oggi capito il perché, ma Mark, ha un ascendente particolare su di me.
Quando non c’è, perché in Inghilterra lo detesto, ma poi appena leggo una sua mail (mi scrive costantemente non solo per annunciarmi il suo arrivo), mi sciolgo, e quando è qui, non riesco a dirgli di no, in nulla.
Elena

11 commenti:

  1. davvero strano questo rapporto con Mark...
    sembra quasi una via di mezzo tra un'innamoramento (di solito una ragazza dolce si innamora di uno stronzo) e la sindrome di stoccolma (in cui ci si innamora del proprio carceriere)! che ne pensi?
    comunque, a me sembra troppo violento, il sesso anale è meraviglioso, ma deve piacere anche a lei!
    e poi non mi piace che non usi precauzioni, potrebbe fare quello che fa con te anche con altre ragazze, ci hai mai pensato? e questo potrebbe non solo pregiudicare la tua salute, ma anche il tuo giro di clienti.

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  2. Ciao iozhik (che nicjk strano), allora, qulla con Mark, come ho avuto modo di scrivere è uan relazione che non comprendo a fondo nemmeno io, non risco a dire di no a lui. Un po' forse ho compreso qualcosa con il proseguire degli apputament con lui e in parte anche con Massimo, ma ovviamnte non svelo niente, per ora, se continuerai a leggere saprai.
    Per quel che riguarda il preservativo, ci ho pensato pure io, ma sempre per il fatto che so come si sono evolute le cose, ti dico che è tutto ok. I miei altri clienti non sanno di Mark, per cui....
    Un bacio e attendo altri commenti e risposte....

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  3. ciao e come si fa a contattarti direttamente ????

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  4. Contattarmi direttamente? Cosa intendi?

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  5. credo intenda per un appuntamento.
    Interessa anche a me.
    Ciao

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  6. Nessun appuntamnto da qui ragazzi, quello che posso dirvi è cercatemi, e cercate di riconoscermi.

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  7. Ho provato a cercarti, ma conoscendo solo l'età è impossibile riconoscerti.
    Potresti dare qualche indizio, ad esempio il sito in cui hai l'annuncio, di che colore hai i capelli, come vesti nelle foto dell'annuncio, la città...
    Aspetto con ansia!
    Ti bacio

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  8. Ciao Elena, forse non ho capito bene, leggo oggi per la prima volta il tuo blog. Ma non sarebbe più logico mollare davvero questo Mark? Mi sembra che il rapporto sia unicamente di sudditanza e quando leggo parole come "paura", "terrore", "mi tremano le mani", non posso pensare che tu sia gratificata. Se lo fossi, allora giusto continuare. Niki

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  9. Ciao Ciampino, si la logica vorrebbe che molalssi il colpo con Mark, ma non so mi ha preso il cervello...... non riesco a dirgli di no.....

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  10. Davvero ti saresti preoccupata quando l’uomo che ha dato una scossa alla tua vita (Mark) non si è "trattenuto"...davvero avresti realizzato che ti aveva disubbidito solo a coito già terminato?...davvero ti eri distratta…davvero non sapevi (e desideravi?) proprio questo in quell'istante di abbandono esagerato mai provata prima al punto da rischiarne persino le conseguenze?...Davvero credi che Alex sia l'unico che hai veramente amato…allora penso che tu sia la ragazza dei sogni (irrealizzabili?)...Davvero!
    In un commento ad un altro utente che ti chiedeva perché non prendi precauzioni con Mark anche a tutela degli altri tuoi clienti hai risposto che tanto loro non sanno di lui…forse non hai ben compreso il senso della sua domanda. La verità è che lo ami perdutamente (…che vuol dire perdersi) e il tuo corpo reagisce irrimediabilmente ai suoi comandi, di Mark..che ti ha ridato un’identità disegnandoti come voleva lui. E allora forse si…sei proprio la sua.
    eppure mi sarebbe piaciuto conoscerti

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  11. A me sinceramente le ragazze che sbavano per un pisello nero mi fanno un po' pena...in fondo Mark ha fatto bene a trattarti come ti ha trattato. Io credo che Mark non abbia fatto niente di chè, ha semplicemente scoperto quello che, nel profondo, tu sei. Se sei del nord italia ti consiglio di trasferirti in svizzera, saresti più tutelata e guadagneresti anche parecchio

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