venerdì 22 ottobre 2010

Da Massimo a.... Massimo


Bando alle riflessioni filosofiche del venerdì, riprendo a raccontare.
Dopo aver parlato con Massimo per quasi 2 ore, rientrai a casa.
Voglio fare 2 precisazioni, ovviamente tutti i nomi qui riportati sono fasulli, non smetterò mai di dirlo. Inoltre vorrei pubblicamente ringraziare Massimo, per essermi stato vicino, senza consigli e senza invadenza, da quella sera fino ad oggi. Se non ci fosse stato lui, non so cosa avrei fatto, se avrei continuato.
Lui è stato un esempio di correttezza. Grande Massimo SEI IL MIGLIORE.
Dicevo, che dopo aver parlato con Massimo, e dopo che lui mi ha tranquillizzata, prendo la macchina e mi dirigo verso casa con dentro mille domande. Ad una di queste domande do una risposta proprio prima di aprire il cancello di casa.
Sarei andata avanti in quella nuova esperienza? Si fu la risposta che mi diedi sul cancello di casa, ma, c’era un ma, non sarei mai divenuta dipendente da quel secondo telefonino. Il dado era tratto, la mia seconda carriera era iniziata quella sera si, ma avrei deciso io quando far emergere Elena, e quando no.
Così spensi il secondo telefonino e lo lasciai in macchina, dove rimase fino al sabato dopo.
Sabato 27 marzo al mattino vado dalla parrucchiera, e dopo essermi fatta i capelli, salendo in macchina prendo il secondo cellulare e lo accendo.
Dopo 10 minuti squilla. Rispondo. È Massimo che mi chiama, mi dice che era preoccupato che ha provato mille volte nei due giorni precedenti a chiamarmi per sapere come stavo e che era preoccupatissimo.
Gli risposi che stavo bene, anche grazie a lui, e gli comunicai che avevo preso la decisione di continuare, ma con delle regole mie, che mi ero imposta e gli spiegai così che era per quel motivo che non ero stata raggiungibile, gli dissi che Elena sarebbe stata disponibile per il mondo solo in determinati momenti, non tutti i giorni non tutte le ore.
Ridendo allora mi chiese se Elena era disponibile il pomeriggio, e io risposi di si.
Alle 14.00 arrivai al motel, lui mi aveva chiamata un minuto prima indicandomi il numero della camera, così scesi in fretta andai dal portinaio, sempre con la testa bassa gli diedi i documenti, e andai da Massimo.
Al contrario della prima volta, fu molto gentile fin da subito, parlammo un po’, poi piano piano, mi spogliò, delicatamente, poi tutto ad un tratto cambiò atteggiamento divenne quasi violento. Mi spinse in ginocchio, mentre lui si sedeva, feci appena in tempo a prendere i profilattici che avevo già il suo pene in bocca.
Mi insultava, e mi teneva per i capelli, poi mi ha sdraiata sul letto, si è messo sopra di me, e si è svuotato, in pochi minuti.
Diversamente dalla volta precedente, rimane accanto a me nel letto, e parliamo a lungo mi racconta di se.
Massimo è sposato ha 2 figli che hanno rispettivamente 23 il maschio e 20 la femmina, lui è un po’ una casalinga disperata come si definisce lui, infatti circa 15 anni fa, la moglie ha ricevuto una proposta di promozione inaspettata, ora è una dirigente affermata, ma per poter cogliere l’occasione, c’era bisogno che Massimo lasciasse il lavoro per trasferirsi (loro sono originari del centro Italia). Per qualche anno è rimasto a casa completamente e così la moglie diciamo ha preso in mano le redini economiche della famiglia.
Sette anni fa aveva cercato di tornare a lavorare e aveva trovato u posto come magazziniere e faceva i turni. È molto frustrato da questa situazione lui. Si sente come un po’ in gabbia visto che il suo stipendio non basta praticamente per nulla, e che dipende da lei anche sotto questo punto di vista, inoltre presa dal lavoro, lei non si concede più molto spesso e anche quando lo fa, è un po’ insipida …, così lui ha preso a andare a puttane qualche anno fa, si soddisfa, violentemente come piace a lui e poi torna felice dalla moglie.
Parlammo talmente tanto, che tirammo quasi fino alle 17.00.
Io avevo un appuntamento con le amiche per cena, e quando mi accorsi dell’ora, lo feci presente a Massimo, che guardandomi negli occhi mi “ordina” di prenderglielo in bocca di nuovo, io lo faccioe  equesta volta senza preservativo, sento di potermi fidare.
Terminato il mio lavoretto, scappo in bagno, quando torno, torvo 250 euro sul comodino, e lui che mi dice di non preoccuparmi per il motel, di andare pure, che lui mi chiamerà in settimana.

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